Arrivo al porto di San Felice verso le 9. Nessuno, silenzio, calma... all'apparenza.
Il lago davanti a me è una tavola piatta, liscia e scura, come il cielo che lascia cadere poche gocce sottili di pioggia.
Punto l'isola di San Biagio e a metà del tragitto un vento teso da nord alza onde e gli schizzi freddi mi bagnano, raggiungo la parte sud dell'isolotto che mi protegge.
Nonostante tutto decido di risalire il vento, seguendo i piloni che segnalano gli scogli tipici di questa zona del Benaco (procedo verso nord-est costeggiando i Conigli fino all'Altare); gli scogli emergono a causa dell'acqua bassa, sono ben visibili e il lago ribolle intorno a loro.
Il tempo a mia disposizione è ormai agli sgoccioli, raggiunto lentamente lo scoglio dell'Altare decido di puntare verso porto San Felice (non sono riuscito a "baciare" l'isola del Garda). Il vento e le onde mi spingono velocemente verso l'interno del golfo, in un continuo su e giù ritorno al punto di imbarco.
L'iniziale calma apparente si è trasformata in divertimento, le mie acque sono sempre stupefacenti...